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Don't Say Um

Don't Say Um

How to Communicate Effectively to Live a Better Life
di Michael Chad Hoeppner 2025 288 pagine
4.00
83 valutazioni
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Punti chiave

1. Smetti di dire "Non fare": Concentrati sul Come Fare

Non ti chiederò mai più di non fare qualcosa.

Evita di reprimere i pensieri. Ripeterti "Non dire eh," "Non essere nervoso," o "Non muoverti" non funziona; attiva infatti la soppressione del pensiero, facendoti concentrare ancora di più su ciò che vorresti evitare. È come dire a un ciclista "Non colpire quella pietra!" – sarà più probabile che la colpisca. Le cattive abitudini comunicative spesso nascono da una mancanza di competenze pratiche, non da una semplice consapevolezza.

Focalizzati su azioni concrete. Invece di ordini vaghi e negativi, concentrati su azioni specifiche e fisiche che puoi compiere. Questo sposta l’attenzione dall’autocritica e dall’evitamento verso comportamenti positivi e controllabili. L’obiettivo è sostituire i "non fare" inefficaci con "come fare" che potenziano e costruiscono nuove abitudini.

La comunicazione è una competenza. Come ogni abilità, parlare si può imparare, esercitare e migliorare. Questo libro offre esercizi concreti e ripetibili per aiutarti a padroneggiare il come comunicare efficacemente, permettendoti di esprimerti al meglio indipendentemente da come ti senti.

2. La Modalità Conta Più del Contenuto: Parti da Qui

...la modalità con cui lo dici è ciò che conta davvero – non solo perché è più importante (e lo è), ma anche perché è il modo più rapido, innovativo e memorabile per migliorare anche il contenuto.

Il come conta di più. Pur essendo importante il contenuto (cosa dici), la modalità (come lo dici – contatto visivo, tono, gesti) ha un impatto maggiore su come il messaggio viene ricevuto. Concentrarsi sulla modalità è la via più veloce per migliorare la tua efficacia comunicativa complessiva.

Ciclo virtuoso. Migliorare la modalità innesca un circolo positivo:

  • Una migliore modalità (ad esempio, fare pause) dà al cervello tempo e ossigeno per trovare parole più intelligenti (contenuto).
  • Parole più efficaci aumentano la fiducia in sé.
  • Maggiore fiducia facilita il mantenimento del contatto visivo.
  • Il contatto visivo ti permette di percepire la reazione del pubblico e adattare il contenuto.
  • Adattare il contenuto ti rende più intenzionale, richiedendo più respiro e varietà nella modalità.

Prima l’azione fisica. Puoi attivare questo ciclo iniziando con tecniche fisiche di comunicazione, anche se non ti senti sicuro o non sei preparato sul contenuto. Cercare di partire dalla padronanza del contenuto è una trappola, perché inevitabilmente dovrai parlare con una preparazione non ideale.

3. La Grande Comunicazione È Rivolta agli Altri

La grande comunicazione è te quando sei al massimo concentrato sugli altri.

Focalizzati sull’ascoltatore. La tua comunicazione è più efficace quando la tua attenzione è sinceramente rivolta ad aiutare il pubblico a comprendere e ricevere il messaggio, piuttosto che a te stesso o alla tua performance. Pensa a come comunichi quando aiuti un amico in difficoltà: la tua modalità diventa naturalmente chiara, espressiva e attenta.

Usa più di te stesso. Quando sei concentrato sugli altri, usi istintivamente più strumenti comunicativi – più varietà vocale, più gesti, più contatto visivo, più respiro. I bambini spesso sono comunicatori eccezionali proprio perché usano tutto se stessi per farsi capire.

Sposta l’attenzione dall’autocoscienza. Molte difficoltà comuni nella comunicazione, come non sapere cosa fare con le mani o sentirsi a disagio con il contatto visivo, derivano dall’essere troppo concentrati su se stessi anziché sul pubblico. Spostando l’attenzione verso l’esterno, questi problemi si risolvono spesso in modo naturale.

4. La Voce È il Corpo: La Comunicazione È Fisica

La tua voce è il tuo corpo.

Arte fisica. La comunicazione parlata è un’attività altamente fisica, simile a suonare uno strumento musicale o praticare uno sport. Il suono nasce dall’aria che passa sulle corde vocali e viene amplificato dalle cavità del corpo. Il modo in cui usi la tua struttura fisica influenza direttamente il suono che produci.

Cognizione incarnata. Imparare e pensare non avviene solo nel cervello, ma anche attraverso il corpo. La pratica fisica delle tecniche comunicative costruisce memoria muscolare, rendendo le abilità durature e permettendoti di esprimerti efficacemente anche quando la mente è distratta da nervosismo o insicurezza.

Esercizi cinestetici. Questo libro propone esercizi pratici e fisici pensati per superare gli ostacoli mentali e allenare direttamente il corpo a comunicare meglio. Alcuni esempi:

  • Usare un tappo di sughero per migliorare l’articolazione
  • Camminare con le dita o i piedi per potenziare l’articolazione
  • Impilare blocchi per sviluppare concisione e abitudine alla pausa

Questi esercizi sfruttano i meccanismi naturali di apprendimento del corpo per creare cambiamenti duraturi.

5. Padroneggia la Concisione e l’Articolazione

La precisione linguistica significa semplicemente controllare le parole che scegli.

Parla meno, dì di più. La concisione è essenziale in un mondo dove l’attenzione scarseggia. Il parlare a ruota libera spesso deriva da mancanza di struttura e pause, non da mancanza di consapevolezza. L’esercizio con i Lego (o varianti con carta o post-it) ti obbliga a fare pause tra un pensiero e l’altro, distillando le idee e aumentando la brevità.

Scegli le parole. L’articolazione riguarda la precisione linguistica – selezionare intenzionalmente le parole da dire, invece di lasciarle uscire a caso. I riempitivi (eh, tipo, sai) sono un sintomo di mancanza di precisione, non il problema in sé.

Precisione fisica. Gli esercizi di “Camminata con le dita” o “Camminata con il nastro” usano il movimento fisico per forzare una scelta deliberata delle parole, aiutandoti a diventare più preciso anche all’interno di un singolo pensiero. Concentrandoti sull’atto fisico di “camminare” con le idee, riduci i riempitivi e aumenti l’intenzionalità.

6. Sblocca la Varietà Vocale e l’Articolazione

L’articolazione ti dà la capacità di comunicare in modo percussivo richieste complesse e farle realizzare!

Parla in modo espressivo. La varietà vocale, l’uso dinamico di Ritmo, Intonazione, Pausa, Potenza e Posizionamento (le Cinque P), è fondamentale per coinvolgere il pubblico e trasmettere significato. Parlare in modo monotono contrasta con il bisogno naturale di novità dell’ascoltatore.

Espressività fisica. L’esercizio di “Raccontare senza parole,” dove comunichi senza suoni usando espressioni facciali esagerate, articolazione e gesti, è un modo potente per sbloccare la varietà vocale. Aumentando l’espressività fisica, aumenti automaticamente quella vocale perché la voce è il corpo.

Parla chiaramente. L’articolazione è la pronuncia chiara e potente delle parole. Garantisce di essere compreso e aggiunge impatto. L’esercizio con il tappo di sughero usa un allenamento di resistenza (come mettere un tappo tra i denti) per rafforzare gli articolatori (labbra, lingua, mascella), migliorando la chiarezza e spesso rallentando chi parla troppo veloce.

7. Abbraccia la Presenza Fisica: Postura, Posizione e Gesti

Quando gli attori sono nel loro corpo, rispondono meglio agli istinti, sono più credibili e si fanno meno male.

Sii nel tuo corpo. La presenza fisica significa essere pienamente incarnati e consapevoli di come usi il corpo (postura), come stai in piedi (posizione) e come usi le mani (gesti). Questo migliora la comunicazione e riduce l’autocoscienza.

Riconquista la postura naturale. Abitudini moderne come stare troppo seduti corrompono la postura naturale (“l’uso”). Invece di cercare di “stare dritto,” concentrati sull’essere “alto come sei,” immaginando la testa come un palloncino e i piedi come radici di un albero. Accovacciarsi aiuta a ritrovare l’allineamento naturale. Usa promemoria come bilanciare un libro o indossare una corona di carta.

Padroneggia immobilità e movimento. La posizione significa essere radicati e a proprio agio nel restare fermi. Esercizi come “Stare in piedi sulla pagina” o “Stare in piedi sulla farina” insegnano l’immobilità. Il movimento deve essere intenzionale, non un agitarsi casuale. La regola è: muoviti quanto/vicino/spesso vuoi, se è intenzionale.

Gesta con libertà. I gesti nascono da un bisogno umano profondo di comunicare, non da regole arbitrarie sulle “zone sicure.” Gli esercizi di “Raccontare senza parole” e “Lancio della palla” liberano la naturale libertà gestuale. Rompi abitudini come stringere le mani con l’esercizio del “Pesce palla” o con la banda elastica, che costringe le mani ad aprirsi.

8. Alimenta la Voce con il Respiro

Il tuo respiro è il carburante con cui crei suono, parole e idee.

L’aria è essenziale. Il respiro è il carburante fondamentale per la voce e permette l’uso efficace delle Cinque P della varietà vocale. Parlare senza sufficiente respiro porta a voce rauca, tremolante e a una sensazione interna di panico.

Respirazione diaframmatica. Impara a respirare profondamente usando il diaframma, sentendo le costole posteriori espandersi. Questo fornisce un ampio supporto d’aria. Lo sai già fare istintivamente (ad esempio, quando urli “Fermo!”).

Metti l’aria in azione. L’obiettivo non è solo respirare, ma usare quell’aria per parlare. Esercitati a parlare “all’apice del respiro” – iniziando il suono quando i polmoni sono pieni. Esercizi come “Suona la tua mano come uno strumento,” “Gonfia un palloncino” o anche fingere di “tirare una sigaretta” ti aiutano a sperimentare e usare tutta la capacità polmonare per parlare.

9. Riscalda il Tuo Strumento di Comunicazione

Il riscaldamento prepara corpo e voce a esprimersi al meglio.

Preparati efficacemente. Prepararsi bene significa più che scrivere il contenuto. Serve creare contenuti che suonino naturali a voce, esercitarsi a dirli ad alta voce e riscaldare fisicamente lo strumento comunicativo.

Bozza a voce alta. Invece di scrivere prima, crea una bozza parlando ad alta voce. Questo aiuta a creare contenuti conversazionali e facilita la memorizzazione.

Esercitati a voce alta. Leggere silenziosamente non basta. Devi esercitarti a parlare ad alta voce per costruire memoria muscolare e individuare frasi goffe.

Riscaldamento fisico. Come gli atleti, anche chi parla beneficia di riscaldare corpo e voce. Questo prepara lo strumento alla performance e aiuta a sciogliere le tensioni fisiche del nervosismo. I riscaldamenti includono:

  • Stretching del corpo (ampio/ristretto, allungamenti)
  • Esercizi per il viso (massaggi, “mosca sul viso,” labbra da pesce)
  • Respirazione (sbadigli)
  • Esercizi per gli articolatori (scioglilingua)

La comunicazione virtuale offre uno spazio ideale e privato per praticare questi riscaldamenti.

10. Gestisci il Nervosismo Trovando un Punto di Focalizzazione

Ciò che ti permette di gestire il nervosismo è trovare qualcosa di concreto, pratico e utile su cui concentrarti, invece di ossessionarti—ossia, prendere distanza grazie a una distrazione funzionale.

Smetti di combattere il nervosismo. Cercare di eliminare il nervosismo è una soppressione del pensiero controproducente. Meglio prendere distanza da esso attraverso una distrazione utile. Il tuo critico interiore è il vero bullo; non dargli corda.

Trova un focus fisico. Identifica un’azione fisica specifica tra gli esercizi del libro su cui puoi concentrare l’attenzione. Questo focus deve essere:

  • Fisico
    [Il testo originale si interrompe qui.]

Ultimo aggiornamento:

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FAQ

What’s Don’t Say Um: How to Communicate Effectively to Live a Better Life by Michael Chad Hoeppner about?

  • Focus on delivery over content: The book argues that how you say something (delivery) is often more important than what you say (content), and that improving delivery can also enhance your message.
  • Physical, actionable communication: Hoeppner introduces kinesthetic, body-based exercises to improve communication, emphasizing that speaking is a physical act, not just a mental one.
  • Universal applicability: The methods are designed for everyone, from beginners to experienced speakers, and can be used in both professional and everyday situations.
  • Transforming anxiety into skill: The book aims to turn communication from a source of stress into a life-enhancing skill through practical tools and mindset shifts.

Why should I read Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner?

  • Breaks ineffective advice cycles: The book explains why common tips like “Don’t say um” or “Don’t be nervous” often backfire, and offers more effective alternatives.
  • Actionable, physical techniques: Readers learn hands-on drills that build confidence and skill through physical action, not just mental preparation.
  • Fast, lasting improvement: The kinesthetic methods create muscle memory, leading to quick and enduring gains in communication ability.
  • Addresses nerves and mistakes: Hoeppner provides strategies for managing anxiety and recovering from errors, making communication less intimidating.

What are the key takeaways from Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner?

  • Communication is physical: Speaking is likened to an athletic event, where breath, posture, and gestures are crucial for effective delivery.
  • Virtuous cycle of improvement: Better delivery leads to better content, which boosts confidence and audience engagement, creating a positive feedback loop.
  • Other-focused communication: Great communicators focus on their audience, using more of their voice, body, and presence to connect.
  • Confidence is behavior: You don’t need to feel confident to appear confident; physical techniques can project confidence regardless of internal feelings.

How does Michael Chad Hoeppner define great communication in Don’t Say Um?

  • Other-focused presence: Great communication happens when you focus on your listener, not on your own nerves or self-consciousness.
  • Full-body engagement: Using gestures, vocal variety, breath, and eye contact naturally helps you connect and be understood.
  • Behavior over feeling: Confidence is demonstrated through action and physical presence, not just internal emotion.
  • Authenticity and clarity: Being genuine and clear in your delivery makes your message more impactful.

What is thought suppression, and why does Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner warn against it?

  • Definition and pitfalls: Thought suppression is the act of trying not to think about something (e.g., “Don’t say um”), which often makes the problem worse.
  • Counterproductive advice: Common “don’t” commands activate thought suppression, increasing the likelihood of filler words and nervous habits.
  • Positive, actionable focus: Hoeppner recommends focusing on what to do (physical techniques) rather than what to avoid, leading to better results.
  • Reduces self-criticism: Shifting away from negative self-talk helps break the cycle of anxiety and poor performance.

What are the Five Ps of Vocal Variety in Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner?

  • Pace: Varying the speed of your speech keeps listeners engaged and helps emphasize key points.
  • Pitch: Using high and low tones adds emotion and meaning to your words.
  • Pause: Strategic silences give your audience time to absorb information and make your speech more impactful.
  • Power: Adjusting loudness and softness expresses emotion and maintains attention.
  • Placement: Where your voice resonates (chest, nasal, etc.) affects the quality and clarity of your speech.

What are the most effective kinesthetic drills from Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner?

  • Lego Drill: Segment your speech using physical objects to encourage pausing and concise expression.
  • Finger Walking: Move your fingers as you speak to slow down and choose words more deliberately, reducing filler language.
  • Cork Exercise: Place a cork between your teeth to strengthen enunciation and slow your pace.
  • Silent Storytelling: Practice communicating without sound, exaggerating gestures and facial expressions to enhance expressivity.

How does Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner address filler language like “um”?

  • Filler as a symptom: The book asserts that filler words are not the core problem, but a symptom of unclear thinking or lack of linguistic precision.
  • Linguistic precision: Deliberate word choice and clear thought structure naturally reduce the use of fillers.
  • Physical drills: Exercises like Finger Walking help speakers slow down and select words carefully, minimizing unconscious filler use.
  • Shift from suppression: Rather than trying to suppress “um,” focus on positive, physical actions to improve speech.

What advice does Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner give about breathing for better communication?

  • Active breath use: Don’t just “breathe”—use breath actively to power your speech and prevent vocal issues like vocal fry.
  • Diaphragmatic breathing: Breathe deeply into your diaphragm (belly and back ribs) for maximum lung capacity and vocal strength.
  • Practical exercises: Drills like “Play Your Horn Hand,” balloon blowing, or mimicking a cigarette drag help build breath control and muscle memory.
  • Foundation for vocal variety: Proper breathing supports all aspects of vocal delivery, from volume to tone.

How does Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner approach posture, stance, and movement for effective communication?

  • Posture as activity: Good posture is about active use and releasing tension, not rigidly “standing up straight.”
  • Natural alignment: Visualizations (helium balloon head, tree root feet) and props (paper crown, book on head) help reinforce natural, upright posture.
  • Stillness and movement: Standing still with grounded feet conveys confidence, while movement should be intentional and purposeful.
  • Practice drills: Exercises like squatting, standing on book pages, and ball throwing build muscle memory for confident stance and movement.

What are Michael Chad Hoeppner’s recommendations for gestures and physical expressivity in Don’t Say Um?

  • Natural gestures encouraged: Rather than restricting hand movements, Hoeppner advocates for using gestures freely to support and clarify communication.
  • Silent Storytelling drill: Practicing communication without voice unlocks natural gestural freedom and enhances expressivity.
  • Breaking limiting habits: Exercises like the “puffer fish” drill help open the hands and reduce tension, improving presence.
  • Gestures as meaning-makers: Gestures arise from a human need to clarify and express, making them essential to effective communication.

How does Don’t Say Um by Michael Chad Hoeppner help readers manage nerves, recover from mistakes, and build a daily communication regimen?

  • Accept nerves, don’t fight: The book encourages accepting anxiety as normal and focusing on physical behaviors to manage it.
  • Transparent recovery: When mistakes happen, acknowledge them openly using the Three Fs: Fake it, Fix it, or Feature it, turning errors into strengths.
  • Daily practice: Build a communication regimen by focusing on one or two skills at a time, practicing in varied situations, and using reminders for accountability.
  • Gradual exposure: Start with low-stakes practice and increase difficulty over time, using kindness and self-compassion to support growth.

Recensioni

4.00 su 5
Media di 83 valutazioni da Goodreads e Amazon.

«Non dire ehm» riceve recensioni per lo più positive grazie ai suoi consigli pratici sul public speaking. I lettori apprezzano gli esercizi concreti e le tecniche proposte per migliorare la dizione e la presenza, anche se alcuni trovano il numero di esercizi un po’ eccessivo. Viene lodato in particolare l’approccio focalizzato sugli aspetti fisici del parlare e sulla riduzione delle parole di riempimento. Chi ha già esperienza nel parlare in pubblico potrebbe trarne meno beneficio, mentre principianti e persone con ansia da palcoscenico ne ricavano i maggiori vantaggi. Qualche critica riguarda lo stile di scrittura dell’autore, ma nel complesso i recensori ritengono il libro utile per potenziare le capacità comunicative e la sicurezza nel parlare davanti a un pubblico.

Your rating:
4.48
46 valutazioni

Informazioni sull'autore

Michael Chad Hoeppner è un esperto di public speaking e comunicazione. Grazie alla sua esperienza nel coaching di clienti di alto profilo, come politici, Hoeppner offre tecniche pratiche per parlare in modo efficace. Il suo approccio pone l’accento sugli aspetti fisici della comunicazione, integrando il concetto di "cognizione incarnata" per aiutare chi parla a migliorare la propria performance. Il suo stile di insegnamento è accessibile e vicino alla realtà quotidiana, privilegiando passi concreti piuttosto che teorie astratte. Invita a considerare il parlare come uno sport che coinvolge tutto il corpo, sottolineando l’importanza di elementi come l’articolazione, la sintesi e la presenza fisica. La sua competenza si rivela preziosa soprattutto per chi desidera superare l’ansia da palcoscenico e sviluppare una comunicazione più naturale e sicura di sé.

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