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Be Who You Came To Be

Be Who You Came To Be

How to Connect with your Soul's True Wisdom to Find Your Purpose, Gifts and Power
di Estelle Gillingham 2017 147 pagine
3.98
252 valutazioni
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Punti chiave

1. Vivere per gli altri porta a perdere se stessi e la propria vitalità.

Ero un fantasma della persona che ero da bambino e nulla di ciò che avevo raggiunto aveva per me alcun significato.

Il prezzo dell’adattamento. Cercare di integrarsi e soddisfare le aspettative altrui, soprattutto per le persone sensibili, può portare a ignorare i propri bisogni e la propria saggezza interiore. Questo adattamento, spesso appreso nell’infanzia per alleviare tensioni o ottenere approvazione, insegna che il proprio dolore conta meno di quello degli altri. Il percorso dell’autore, da scienziato di successo a vittima di affaticamento cronico e depressione, illustra questo doloroso schema.

Il costo della repressione. Reprimere costantemente sentimenti autentici come rabbia o amarezza per mantenere una facciata “gentile” crea un lato oscuro potente. Questa distorsione energetica si riflette in esiti a bassa vibrazione, manifestandosi come mancanza di vitalità, malattie e una ridotta capacità di contribuire genuinamente al mondo. L’energia destinata a vivere viene consumata nel sopprimere il sé autentico.

La perdita di senso. Quando la vita si fonda su ideali e credenze esterne, può sembrare una menzogna vuota, anche in presenza di successo apparente. Questa mancanza di allineamento con la propria vera natura conduce a sentirsi senza direzione, smarriti e disconnessi dal vibrante filo della forza vitale. L’insistenza che qualcosa non vada a fondo persiste nonostante i tentativi razionali di spiegarlo.

2. Il programma subconscio e le abitudini basate sulla paura controllano gran parte della nostra vita.

Senza un livello di consapevolezza altamente sviluppato e senza una chiara percezione della propria vera natura e valori, il momento in cui il cambiamento è possibile ci sfugge senza che ce ne accorgiamo.

Pilota automatico. La mente subconscia è un potente processore parallelo che automatizza routine, sia fisiche che emotive, per liberare il pensiero conscio. Se da un lato questo è utile per compiti come guidare, dall’altro rende estremamente difficile cambiare abitudini radicate, poiché le risposte pre-programmate del corpo sono difficili da sovrascrivere. Le abitudini emotive, apprese per sopravvivenza o sicurezza, sono gestite allo stesso modo e resistono altrettanto al cambiamento.

La paura al volante. Quando una situazione è percepita come pericolosa, si attiva il cervello rettiliano, bypassando il processo decisionale conscio e ricorrendo ai meccanismi di coping immagazzinati. Questo spiega perché le persone ripetono comportamenti autodistruttivi nonostante i propositi coscienti di smettere; il subconscio dà priorità alla sopravvivenza percepita nel momento presente rispetto alle conseguenze a lungo termine. L’accesso al pensiero calmo ed evoluto viene temporaneamente perso.

La minaccia tribale. Molte paure inconsce derivano dall’inconscio collettivo, in particolare dalla paura radicata di essere esclusi o ostracizzati dalla “tribù”. Questa antica minaccia alla sopravvivenza può scatenare risposte apparentemente irrazionali sotto stress, rendendo terrificante essere diversi o distinguersi. Superare queste paure innate richiede sviluppare consapevolezza e strategie alternative di coping, oltre la sola forza di volontà.

3. Seguire i valori altrui erode integrità e autostima.

Se ci atteniamo ai sistemi di credenze degli altri e compromettiamo i nostri valori, finiamo per vivere senza integrità, qualcosa a cui la nostra vera natura è estremamente sensibile.

Progetti presi in prestito. Fin da piccoli scarichiamo sistemi di valori da genitori, insegnanti e società per ottenere approvazione e garantire la sopravvivenza nella nostra “tribù” immediata. Queste percezioni assorbite diventano “verità” radicate nel subconscio, spesso senza un monitoraggio conscio. Il problema nasce quando questi schemi appresi confliggono con la nostra vera natura e i nostri bisogni.

Il costo del conflitto. Una grande disparità tra valori assorbiti e valori autentici genera conflitto interno e insoddisfazione, anche se i comportamenti appresi inizialmente hanno portato approvazione. Vivere senza integrità, agendo contro i propri standard interiori, danneggia l’autostima. Ogni compromesso riduce la nostra convinzione di meritare la felicità, indipendentemente dalla validazione esterna.

Standard irrazionali. L’autostima è legata a quanto ci confrontiamo con il nostro concetto di sé, che include questi standard assorbiti, a volte irrazionali. Paragonarsi a ideali irrealistici porta a una critica costante e alla sensazione di “non essere abbastanza”. Questa bassa autostima ci rende incerti sui nostri diritti e su ciò che meritiamo, inducendoci a tollerare risultati meno gratificanti nella vita.

4. Dare troppo e cercare convalida esterna ti intrappola in un ciclo di esaurimento.

La cura per il sacrificio di sé e l’eccesso nel dare è comprendere che il nostro vero valore è intrinseco e non ha bisogno di essere dimostrato dall’esterno.

La prigione dell’eccesso. Molte persone premurose cadono in un modello di eccesso nel dare, guidate da un bisogno inconscio di dimostrare il proprio valore e assicurarsi sicurezza o convalida dagli altri. Questo ciclo prevede un dare abituale, seguito da esaurimento e comportamenti compulsivi per far fronte, culminando in una crisi che richiede ritiro per recuperare. È un modello autolesionista radicato nella ricerca di valore esterno.

Le buche sulla strada. Riconoscere e cambiare questo schema richiede una maggiore consapevolezza, come la storia di chi impara a evitare le buche sulla strada. All’inizio si impara a cavarsela meglio (uscendo più rapidamente), poi a evitare le buche peggiori, quindi a trovare un percorso attraverso di esse, e infine a scoprire una strada completamente diversa senza buche. Questo riflette il processo di notare i trigger, cambiare risposte e infine affrontare la causa profonda.

Cause profonde. L’eccesso nel dare spesso deriva da esperienze infantili in cui il valore era legato all’aiutare o calmare gli altri, portando alla convinzione che i propri bisogni siano secondari. La guarigione implica riconoscere questi schemi, comprenderne l’origine e sviluppare nuove strategie come lasciare spazio agli altri per risolvere i propri problemi o imparare a ricevere aiuto. Questo sposta la dinamica dal dimostrare il proprio valore al riconoscere il valore intrinseco.

5. L’autocritica e il giudizio bloccano la guarigione e limitano il potenziale.

La nostra sfida più grande è quindi dissolvere i programmi assorbiti e aprire anche queste ferite profonde e inconsce alla Grazia, così da smettere di giudicare e diventare più compassionevoli con noi stessi.

Il critico interiore. Un’abitudine profondamente radicata è criticare noi stessi quando le cose vanno male o non soddisfano le aspettative. Questa mentalità, spesso trasmessa attraverso generazioni o derivante da contesti abusivi, giudica le esperienze come “terribili” e alimenta una percezione negativa di sé. È un ostacolo importante alla crescita e alla guarigione.

Le ferite come opportunità. Le esperienze difficili, sebbene dolorose, non sono casuali ma potenziali occasioni di crescita. Chiudersi in questi momenti limita il flusso della forza vitale e crea blocchi energetici che possono manifestarsi come malattie o sfide di vita. Come suggerisce Rumi, “La ferita è dove entra la luce”, se riusciamo a onorare il dolore invece di proteggerlo con distrazioni o giudizi.

Il potere della compassione. Superare l’autocritica richiede coltivare amore e compassione per sé, che Greg Braden definisce “sia una forza di creazione sia l’esperienza che la attiva”. La compassione permette di accedere al cuore-mente, andando oltre il giudizio e la percezione del tempo lineare e della separazione. Aiuta a dissolvere programmi profondi, anche ancestrali o di vite passate, che ci fanno sentire indegni o banditi, permettendoci di incarnare la nostra connessione con la coscienza superiore e il Divino.

6. L’isolamento rafforza la paura e impedisce la crescita; trovare la propria tribù è essenziale.

L’isolamento non solo può limitare gravemente le opportunità che abbiamo nella vita, ma può anche dare alla nostra mente basata sulla paura molto tempo e spazio per rafforzare le nostre false paure e credenze in un ambiente dove non saranno mai messe in discussione e quindi assumeranno la posizione di verità.

Il dilemma dell’introverso. Sebbene la solitudine possa essere benefica per il focus spirituale, l’isolamento cronico nella vita quotidiana limita l’accesso a supporto, risorse e incoraggiamento. Fornisce terreno fertile per far solidificare credenze basate sulla paura senza sfida, spesso radicate in convinzioni profonde come “è pericoloso chiedere aiuto” o “sono diverso/non abbastanza”. Bassi livelli di energia dovuti a condizioni croniche possono contribuire a questo schema.

Relazioni tossiche. Le persone sensibili possono attrarre relazioni tossiche che prosciugano la loro forza vitale e impediscono di esprimere il sé autentico. Come le piante hanno bisogno di vicini compatibili per prosperare, anche gli esseri umani necessitano di relazioni che favoriscano la crescita. Riconoscere e affrontare queste dinamiche drenanti, talvolta con aiuto professionale, è cruciale per rompere il ciclo dell’isolamento.

Il potere della tribù. Connettersi con una “tribù” – persone che condividono passioni, valori o interessi – offre affermazione vitale, guida, collaborazione e ispirazione. Per individui sensibili con doni particolari, una tribù di supporto convalida il loro percorso e fornisce un ambiente sicuro per sviluppare i talenti. Le tribù offrono mentoring, networking e opportunità di sperimentare lontano da influenze limitanti, aiutando a migliorare e superare l’inerzia del restare nel conosciuto.

7. I valori sono la tua bussola interna, che ti collega a verità e potere.

I nostri valori sono ciò che per noi è più importante sentire; sono le emozioni che proviamo quando siamo in allineamento con la nostra vera natura.

Più che credenze. I valori non sono solo sistemi di credenze; sono una forma di guida interna che ci fa capire, attraverso le emozioni, se stiamo agendo con integrità. Quando ignoriamo ciò che è veramente importante per noi, nasce il conflitto, spesso radicato in regole inconsce assorbite dagli altri. Identificare queste regole è fondamentale per comprendere perché viviamo in conflitto.

Sentire la verità. Connettersi con lo stato emotivo dei nostri valori è essenziale. Se non proviamo quotidianamente le emozioni di ciò in cui crediamo veramente, è segno che le regole interiorizzate sono disallineate. Per esempio, se l’amore è un valore centrale ma non ci sentiamo amati o siamo in relazioni non amorevoli, ciò indica regole sottostanti come “non sono degno” o bisogni infantili insoddisfatti.

Linguaggio energetico. I valori sono il linguaggio energetico della nostra vera natura, la parte di noi perpetuamente connessa alla Matrice Divina. Permetterci di sentire i nostri valori attiva frequenze energetiche specifiche nelle nostre cellule, riaccordando le nostre antenne energetiche. Questo diminuisce l’influenza della programmazione esterna e ci riporta alla frequenza di ciò che veramente valorizziamo, rendendo le nostre cellule ricevitori e trasmettitori più coerenti della nostra energia autentica.

8. Sintonizzarsi con la saggezza del corpo sblocca guarigione e manifestazione.

In ogni cultura e in ogni tradizione medica prima della nostra, la guarigione avveniva muovendo l’energia.

Il corpo conosce la verità. La kinesiologia dimostra che i muscoli del corpo si rafforzano in presenza di verità e si indeboliscono in presenza di conflitto o falsità. Questo mostra che il corpo ha una propria conoscenza, una mente subconscia che co-pilota la nostra vita ed è in molti modi più potente della mente conscia. Sfruttare questa connessione corpo-mente è la chiave per la guarigione.

Il potere della mente. L’effetto placebo dimostra il potere della mente di influenzare il corpo; le nostre credenze, vere o false, impattano la fisiologia. Stress e paura fanno sì che le cellule interrompano la crescita per protezione, compromettendo la salute. Al contrario, uno stato rilassato, coltivato con pratiche come yoga o Qi Gong, permette alle cellule di aprirsi e impegnarsi in uno scambio energetico curativo con l’ambiente.

Risonanza armonica. Il lavoro del dottor Glen Rein ha mostrato che l’energia amorevole inviata con intenzione fa sì che il DNA si svolga e guarisca, dimostrando interferenza costruttiva. Le emozioni negative creano interferenza distruttiva, indebolendo le cellule. Dichiarare i nostri veri valori al corpo crea un’onda curativa, rafforzando i nostri campi energetici attraverso la risonanza armonica. Questo rende la nostra vera natura la vibrazione dominante e coerente, riprogrammando frequenze inferiori di vecchi schemi.

9. Un’alta autostima, radicata nei valori, è la chiave per prendere decisioni potenzianti.

Quando hai chiarezza sui tuoi VALORI e usi quei valori per informare le decisioni che prendi nella vita riguardo persone e opportunità, inevitabilmente migliori la tua autostima.

Standard equi. Sebbene la bassa autostima spesso derivi dal confrontarsi con standard irrealistici assorbiti, i nostri valori autentici forniscono una misura equa e realistica della performance. Allineare le azioni ai valori migliora naturalmente l’autostima perché ci misuriamo secondo i nostri veri standard. Questo crea un circolo virtuoso in cui la chiarezza sui valori porta a una migliore autostima, che a sua volta conduce a decisioni migliori.

Fidarsi di sé. Una buona autostima è sinonimo di fiducia in sé stessi. Permette di creare ambienti di supporto, esprimere bisogni e desideri e credere di avere il diritto che vengano soddisfatti. Funziona come un termostato sensibile, aiutando a identificare persone ed esperienze positive. Senza di essa, tolleriamo di meno e fatichiamo a chiedere ciò che meritiamo.

Decisioni basate sui valori. Il processo decisionale convenzionale spesso trascura i valori personali, portando a insoddisfazione anche quando si valutano razionalmente pro e contro. Incorporare i valori nel processo, valutando come le decisioni potenziali si allineano ai valori fondamentali, offre chiarezza e validazione più profonde. Questo è particolarmente importante per cambiamenti complessi, dove i valori guidano la ricerca e l’esplorazione di nuove opportunità, anche se l’azione immediata non è possibile.

10. I bisogni fondamentali insoddisfatti guidano inconsciamente molti comportamenti limitanti.

Le decisioni che prendiamo quotidianamente sono governate da un insieme di bisogni fondamentali.

L’influenza di Maslow. Il nostro sistema nervoso è cablato per dare priorità al soddisfacimento di bisogni fondamentali come sicurezza, varietà, rispetto/stima e relazione/connessione. Sebbene non possiamo ignorare questi bisogni, possiamo scegliere di soddisfarli in modi che migliorano o limitano la vita. I bisogni insoddisfatti di esperienze passate possono guidare inconsciamente decisioni e portare a comportamenti negativi e squilibrati.

Manifestazioni negative. I bisogni insoddisfatti possono manifestarsi negativamente:

  • Sicurezza: procrastinazione, comportamento controllante, ansia, restare nella zona di comfort.
  • Varietà: dipendenza da opportunità, abuso di sostanze (gratificazione istantanea).
  • Rispetto/Stima: ricerca incessante di risultati, rabbia sproporzionata, parlare eccessivamente per sentirsi ascoltati.
  • Relazione: cicli di rotture/liti, ritiro nell’autocommiserazione.

Soddisfazione positiva. Affrontare consapevolmente i bisogni insoddisfatti implica identificare esperienze passate che hanno creato deficit e intraprendere azioni equilibranti. Questo include sviluppare fede invece di controllo per la sicurezza, cercare nuove esperienze sane per la varietà, trovare auto-apprezzamento e risultati bilanciati per il rispetto, e costruire comunità di supporto per la relazione. Tenere un diario può aiutare a scoprire questi schemi e pianificare strategie positive.

11. Vivere secondo i propri valori ti allinea alla forza vitale

Ultimo aggiornamento:

Recensioni

3.98 su 5
Media di 252 valutazioni da Goodreads e Amazon.

Sii chi sei destinato a essere riceve per lo più recensioni positive, con i lettori che apprezzano il suo approccio pratico all’autoscoperta e al vivere secondo i propri valori. Molti trovano il percorso personale dell’autore facilmente riconoscibile e gli esercizi proposti utili. Alcuni critici segnalano una certa ripetitività e un’attenzione concentrata su cambiamenti di vita specifici, come il divorzio e i viaggi. A qualcuno piacciono gli elementi spirituali presenti nel testo, mentre altri li trovano poco convincenti. Nel complesso, il libro è considerato un valido strumento per chi cerca crescita personale e un senso di scopo, anche se qualche lettore ritiene che non possa risuonare con tutti.

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4.5
6 valutazioni

Informazioni sull'autore

Estelle Gillingham è l’autrice di "Be Who You Came To Be," un libro che unisce intuizioni spirituali a consigli pratici per lo sviluppo personale. Il suo stile di scrittura è descritto come compassionevole e concreto, capace di fondere l’intuizione creativa con una vita vissuta con intenzionalità. Gillingham si basa su ricerche approfondite e sulle proprie esperienze per aiutare i lettori a scoprire lo scopo dell’anima e i doni innati. Offre inoltre corsi gratuiti via email per sostenere la crescita continua di chi la segue. Il suo approccio pone l’accento sull’allineamento con la propria bussola interiore e sul vivere secondo i propri valori, per raggiungere una felicità e una realizzazione più profonde.

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